La Conversione Ecologica e Alexander Langer, il libro racconto di Marco Boato

Marco Boato

Marco Boato

Vent’anni dopo si riparte da qui. Dal messaggio di Alexander Langer, dalle sue battaglie, dai suoi scritti, dal desiderio di convivenza inter-etnica, per la pace e, soprattutto, verso la Conversione Ecologica. Un tema portato recentemente alla ribalta grazie anche all’Enciclica, Laudato Sii, di Papa Francesco.

Concetti ed espressioni che Alexander Langer formulò negli anni ’80, ma più che mai attuali e, purtroppo, ancora lontani dall’essere applicati.
E’ per questa attualità e per la necessità che la sua battaglia non venga abbandonata che Marco Boato, in poche ma approfondite pagine, nel libro “Alexander Langer, Costruttore di Ponti”, ha deciso di raccontare il pensiero politico e le attività di uno dei primi leader del movimento verde europeo ed italiano, scrittore e grande dialogatore per la pace.
“Il pensiero politico e le attività di Langer sono le tematiche che il mondo sta discutendo ora – spiega Marco Boato, deputato e senatore dei Verdi – E’ per questa attualità straordinaria che ritengo fondamentale far conoscere la ricchezza della sua figura. Fu testimone, protagonista e profeta, in senso laico, di grandi tematiche ambientali. Basti pensare all’Enciclica di Papa Francesco, Laudato Sii. Leggendola appare sconcertante la sintonia di pensiero con le idee che Langer formulò più di vent’anni or sono. Fu il primo a diffondere il concetto di Conversione Ecologica, non solo a livello materiale ma anche spirituale”.
Una linea politica, verso l’ambiente, che racchiude materie come economia, geopolitica e cultura dei popoli.
“A 15 anni fondò una rivista il cui nome era ponte in tedesco, perché il suo desiderio era costruire proprio dei ponti tra le diverse culture. Ed ecco spiegato il titolo del libro – prosegue Boato – Gli autori del giornale erano tutti ragazzi che parlavano ciascuno la propria lingua. Chi il tedesco, chi l’italiano. Persone di origini diverse come “piante pioniere” per una convivenza inter-etnica reale e solida. Da quella e da molte altre esperienze, nel ’94, pubblicò il testo, per me un capolavoro, “Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica”. Anch’esso di un’attualità straordinaria, oltre che grande esempio di umiltà”.

Libro:  Alexander Langer - Costruttore di ponti

Libro: Alexander Langer – Costruttore di ponti

E l’impressione, leggendo i suoi scritti, è proprio quella di un salto temporale, dagli anni ’80 ad oggi, dove, guerra, situazione economica e divario nord-sud, appaiono immutati e lontani dall’essere risolti.
“Siamo fermi da vent’anni – afferma Marco Boato – A breve ci sarà la Cop21 per definire come rallentare il riscaldamento globale e, con L’Enciclica, si è riaccesa la speranza. Tempo addietro Langer sarebbe stato solo con pochi altri, oggi, quasi tutti sono consapevoli dell’emergenza ambientale che dobbiamo affrontare. Il nostro governo sulle politiche ambientali è molto arretrato. Non abbiamo capolavori di sensibilità ambientale che siedano ai Ministeri. Ecologia e innovazione, per me, dovrebbero viaggiare sullo stesso binario, con un unico Ministro. Servirebbe una vera svolta vera di Renzi ma, proprio in vista della Cop21, da parte di questo Governo non vedo azioni concrete. Basti pensare al referendum promosso da 10 Regioni, governate anche dal PD, per fermare le trivelle nei mari italiani. Evidentemente qualcosa non sta funzionando”.
L’Italia appare quindi ferma al palo, mentre nel resto d’Europa, la cultura verso l’ambiente cresce esponenzialmente.
“Si e per due motivi molto semplici. Il primo, un’ammissione di colpa, è per l’inadeguatezza degli ecologisti. Forse, se avessimo seguito con più determinazione gli insegnamenti di Langer, avremmo avuto la credibilità e l’autorevolezza necessarie per tracciare una rotta certa. Il secondo è riferito ad un’analisi più geopolitica. In tutto il centro-nord dell’Europa i Verdi sono un’identità politica forte perché forte è la cultura ecologista. Mentre, al sud, in Spagna, Portogallo, Grecia, noi e un poco anche in Francia, gli ecologisti sono deboli. Tutto ciò secondo me è dovuto all‘inadeguatezza culturale. Soprattutto perché se il Walfare è debole, il lavoro, la casa, la sicurezza economica, allora i bisogni non materiali, come la cultura dell’ambiente, fanno meno presa sulle persone, non sono un bene primario e tangibile. E’ per questo che dobbiamo darci da fare per rendere la Conversione Ecologica assolutamente desiderabile”.

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